Anthony Perkins interpreta Norman Bates in Psycho, di A. Hitchcock
"Marion, una giovane donna con una difficile situazione sentimentale, ruba quarantamila dollari e fugge. Nel bel mezzo di un temporale è costretta a rifugiarsi in un hotel e viene assassinata da quella che pare davvero la madre di Norman Bates, il ragazzo che le aveva affittato la stanza. Quest'ultimo accortosi del delitto fa sparire il cadavere. In seguito un ispettore sarà assassinato dalla stessa donna, che alla fine si scoprirà essere lo stesso Norman, spinto ad usare gli abiti della madre da una forte psicopatia."
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Sguardo profondo e incisivo, sorriso sghembo e, sicuramente, la prima impressione che si prova a guardare questo frame di Anthony Perkins (nel ruolo di Norman Bates) è che quest'uomo sia in uno stato interiore di deviata tranquillità, un classico quest'ultimo, sia nella storia della criminologia e dei serial killer, sia nella storia del cinema, che ha catturato più volte questi diavoli con indosso l'abito della pecorella bianca. Hitchcock, sin dalle prime battute, tende a creare suspance e a creare tensione (ad esempio, riportando l'ora e il giorno in varie scene), dislocando la simpatia dei personaggi al pubblico in base alla necessità cinematografica (non esiste, difatti, un vero e proprio protagonista), e soprattutto portando chi guarda il film a non attribuire la colpa del più famoso omicidio cinematografico a Norman Bates, bensì a sua madre. La signora vive nella casa di fianco al Motel in cui Marion si era rifugiata per la notte, ma per tutto il film non viene mai ripresa direttamente. Si percepisce indirettamente la sua presenza. Questo perché è Norman la madre di se stesso.
Ma cosa vuol dire che "Norman è la madre di sè stesso?"
Certo non è la madre amorevole cui stesso il termine "mamma" di solito ne comporta l'associazione. E' una madre che tende ad ammazzare le persone, per la presunta protezione del figlio.
Questo alter ego creato da Bates è in perfetta antitesi rispetto alla sua "reale" madre. Difatti, quando era in vita, questa figura usava violenza, disprezzo e indifferenza verso Norman, specie dopo la morte del marito. Nonostante i soprusi, il bambino amava incondizionatamente la madre, al punto di ucciderla quando scopre la relazione con un altro uomo. Soffocato dal dolore e tormentato dal senso di colpa, Norman trafuga il corpo della madre e si fa lei, dandogli voce e personalità, e compiendo azioni allo scopo di farla vivere.
Il film si chiude con uno psichiatra che descrive all'ex e alla sorella di Marion, e alla polizia, questo profilo psicanalitico di Bates.
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